Ultima modifica: 17 Giugno 2015
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Ricordando Belgrano

“Una scuola attenta alle curiosità dei bambini per liberarsi dalle nebbie del quotidiano e guardar lontano” (Belgrano)

Sabato 13 giugno Imperia ha dedicato una giornata commemorativa a Giovanni Battista Belgrano, scomparso ad Oneglia il 20 Febbraio del 1995. Nella città natale tornò dopo un lungo soggiorno a Como, iniziato nel 1938, all’età di sette anni, al seguito del padre trasferito in Prefettura.

Locandina Belgrano

Insegnante elementare e poi direttore didattico a Bosisio Parini, Belgrano divenne nel 1972 un punto di riferimento culturale per gli educatori scolastici della zona.

Belgrano riuscì a intitolare la locale scuola elementare a Italo Calvino; la scelta non fu casuale: era un omaggio al mondo delle favole e della narrativa per l’infanzia, uno degli interessi centrali dello scrittore suo conterraneo. Calvino aveva trascorso infatti a Sanremo l’intera giovinezza.

Belgrano trasformò la scuola di Bosisio in un laboratorio sperimentale, riuscendo poi a coinvolgere l’intero paese in progetti di educazione permanente.

Nella metà degli anni ’60 la scuola di Bosisio iniziò un rapporto di collaborazione con l’Università di Ginevra, all’avanguardia nella nuova didattica, per i metodi di insegnamento di Alberto Munari, figlio e collaboratore di Bruno Munari. Erano gli anni delle esperienze gestuali, teatrali, musicali … erano gli anni in cui la scuola di Bosisio era protagonista su scala nazionale, grazie al suo Direttore.

Tanti anni sono trascorsi ma l’esperienza formativa avuta in quel periodo, non è appassita anzi si è maggiormente radicata.

Sabato, ad Imperia, era presente una significativa rappresentanza di ex insegnanti e ex genitori del Tempo Pieno di Bosisio; insieme hanno ricordato, si sono commossi e …. soprattutto si sono ritenuti fortunati di aver lavorato “in quell’isola felice” facendo tante esperienze utili al cambiamento della scuola.

Il gruppo di Bosisio ha portato in visione materiali prodotti in quegli anni: cartoni animati, filmini, opere, … ma soprattutto ha ricordato all’intera platea alcuni insegnamenti di Belgrano:

“…l’insegnante tende a fare una lezione in cui sia spiegato tutto, mentre bisognerebbe accontentarsi di dare alcune spiegazioni che stimolino l’attività, lasciando il bambino libero di ricercare e di sperimentare autonomamente, al fine di impossessarsi delle conoscenze …”.

“…se il bambino a scuola vive il fare come piacere, come godimento, l’insegnamento non sarà più per l’allievo un castigo, ma la voglia di conoscere e di espandersi”.

Pensieri più che mai attuali in tempo di “buona scuola” !

“Un bambino creativo
è un bambino felice”
(Belgrano - Munari)

A.S.
Ex insegnante del T.P.

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