Commemorazione del 4 novembre - Cesana Brianza
Venerdì 3 novembre al monumento dei caduti con gli Alpini e il sindaco il ricordo dell'unità nazionale.
Gli alunni, gli insegnanti e il vicepreside della Scuola Primaria "G. Segantini" hanno commemorato, unitamente agli Alpini ed al Sindaco di Cesana Brianza, la ricorrenza dell’Unità Nazionale.
Dopo l’alzabandiera ed il canto dell’inno nazionale gli alunni di quinta hanno letto una lettera del soldato Alessandro, indirizzata alla madre:
Carissima madre, come state?
Qui la situazione è terribile. La guerra è spietata sotto ogni aspetto e molti miei compagni rimpiangono giorno e notte di essersi allontanati dalle proprie famiglie. Io non mi arrendo e spero di farcela e di riuscire a tornare a casa. Ogni mattina mi alzo prestissimo e con i miei compagni prego Dio di trovare la pace. Provo dolore e una tristezza infinita perchè il mio nemico è giovane come me e non è colpa sua se indossa una divisa di un altro colore o alza una bandiera diversa dalla mia. Il cibo è scarso, il freddo ci tormenta dalla sera al mattino e le coperte sono poche. Sono stufo mia carissima madre per tutto quello che sta succedendo. Vorrei condividere la mia vita con i miei amici, con te e mio fratello lontano. Ora capisco che qui non è rimasto più niente. Guardo come incantato il mondo intorno a me e, per la prima volta nella mia vita, ho paura.
Un saluto e un abbraccio.
Alessandro
Dopo la lettura gli alunni hanno voluto rispondere ad Alessandro con riflessioni che hanno fissato sui rami di un ulivo, pianta simbolo di pace, che gli Alpini hanno portato nel Parco delle Rimembranze.
Sui rami dell’ulivo ci sono delle promesse al soldato Alessandro ed ai suoi compagni: «mantenere vivo il ricordo, cooperare per la pace, credere nella fratellanza e nella collaborazione tra tutti gli uomini, sostenere i valori della solidarietà e della tolleranza,…»
Sono poi stati chiamati, con l’Appello, tutti i soldati di Cesana Brianza ricordati nelle lapidi a fianco della cappella del Parco, ringraziandoli per il loro sacrificio e per il loro insegnamento.
A completamento delle riflessioni, gli alunni hanno fissato nella terra le cinque lettere iniziali della parola ULIVO: Unione, Libertà, Insieme, Volontà, Orgoglio che orienta gli uomini verso l’altruismo e la solidarietà.
Ha quindi preso la parola il Sindaco che ha ricordato le vittime della guerra e le parole di Papa Francesco durante la sua visita al cimitero monumentale di Redipuglia:
«… sopra l’ingresso di questo cimitero, aleggia il motto beffardo della guerra «A me che importa?». Tutte quelle persone sepolte avevano i loro progetti, i loro sogni, … ma le loro vite sono state spezzate. Perché? Perché l’umanità ha detto «A me che importa?». …»
Il Sindaco, a questo proposito, si è rivolto agli alunni invitandoli a non rimanere indifferenti ma a riflettere su quanto capita ancora oggi nel mondo. Ha poi concluso con due frasi che racchiudono alcuni dei significati di questa giornata.
«Non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il tuo Paese» (John Kennedy nel discorso di insediamento del 1962).
«Non facciamoci e non fatevi rubare la speranza» (Papa Francesco rivolto ai giovani).
Il Presidente degli Alpini ha poi letto la «Preghiera dell’Alpino» e, a conclusione, tutti i bambini hanno cantato «Evenu shalom».