Ultima modifica: 30 Gennaio 2020
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Celebrazione giornata della Memoria

Spettacolo dei bambini di quinta "Italo Calvino" per ricordare la Shoah lunedì 27 gennaio 2020

Lunedì 27 gennaio alle ore 20,30 i bambini di quinta della scuola primaria "Italo Calvino" hanno messo in scena una rappresentazione dal titolo "L'albero di Anne" per commemorare la memoria della Shoah.

Su casateonline è stato pubblicato un articolo approfondito sulla serata

Di seguito, a gentile richiesta, riportiamo il discorso integrale del Dirigente scolastico Orsola Moro per la giornata della Memoria.

"Buonasera a tutti e benvenuti a questa serata. Saluto i rappresentanti dell'Amministrazione comunale presenti, il Sindaco, il Presidente del Consiglio Comunale, gli Assessori all'Istruzione e ai Servizi Sociali. L'Amministrazione comunale, infatti, contribuisce anche economicamente alla realizzazione del progetto con l'erogazione di fondi nell'ambito del contributo per il diritto allo studio.

Come ogni anno ci ritroviamo qui per commemorare insieme ai bambini di classe quinta della Calvino la giornata della memoria. E’ un progetto che ormai fa parte stabilmente dal nostro POF e che ogni anno vede impegnati insegnanti, alunni e territorio a partire dall’inizio dell’anno scolastico fino a culminare nel prodotto finale che può essere una mostra, una conferenza, uno spettacolo aperto a tutta la comunità di Bosisio. 

La scuola c’è. E come noi tantissime altre scuole, quasi tutte le scuole italiane si spendono per insegnare ai bambini quello che è successo e che non deve succedere mai più.

Eppure…  Eppure da un po’ di tempo a questa parte, ma soprattutto nell’ultimo anno, assistiamo a recrudescenze dell’odio razziale. La senatrice Liliana Segre, che due anni fa fa abbiamo anche noi ricordato con un bellissimo cortometraggio sulla sua vita, attaccata duramente sui social e costretta a girare con la scorta. Una donna di 90 anni sopravvissuta all’orrore dei campi di sterminio costretta a condurre l’ultima parte della sua vita accompagnata dalle forze dell’ordine che vigilano sulla sua incolumità. E’ di pochi giorni fa la notizia della casa di una partigiana  di Mondovì imbrattata con scritte ingiuriose sulla sua appartenenza ebraica, roba da notte dei cristalli. Guccini diceva nel '66: "Ancora tuona il cannone, ancora non è contenta di sangue la belva umana" e purtroppo aveva ragione.

Cosa sta succedendo a questa società? Dove abbiamo fallito? Io credo che il germe del male non sia mai stato estirpato del tutto, ma che in tutti questi anni sia stato soltanto addormentato. Non basta vincere una guerra per annientare l’odio, il vinto continua a covare l’odio, ma lo tiene in serbo perché è politicamente scorretto uscire allo scoperto. L’antisemita del passato però aveva qualcosa che l’antisemita di oggi ha perso. La vergogna. La vergogna di trovarsi contro l’intera società civile. Oggi, complici i social network che hanno dato diritto di parola ai leoni da tastiera, l’odiatore ha perso anche quel briciolo di vergogna che gli impediva di esternare il suo odio. E lo esterna. E come lui lo fanno altri, con un like, con un’ emoticon, con un pollice alzato, con una manina che applaude. Tanto che vuoi che sia. E così l’odio è stato sdoganato. Anche dalla paura, perché è sempre stata la paura del diverso a generare mostruosità come i campi di sterminio, i gulag, le foibe tutte le altre atrocità che la storia ci ha insegnato. Anche da certa politica, anche dalla stampa che enfatizza certi episodi. Non sta succedendo niente di nuovo rispetto a quello che è accaduto 80 anni fa in Europa: c’è una crisi, c’è un malcontento generale, occorre trovare un capro espiatorio a cui affibiare tutte le colpe del mondo. E allora ieri era l’ebreo, poi è diventato lo straniero e domani potrebbe toccare a te.

Se noi facessimo un minuto di silenzio per ogni vittima della Shoah dovremmo stare in silenzio per 11 anni e mezzo, E allora che cosa possiamo fare per evitare che accada di nuovo e mai come adesso questa frase si spoglia della sua retorica e diventa oltremodo vera.

Studiate. Studiate e studiate. Tutti non è mai troppo tardi per prendere in mano un libro. Studiate la storia, studiatela senza preconcetti, senza dire “e allora gli altri” verrà anche il turno degli altri. Confrontate lucidamente le situazioni, operate analogie e differenze. L’odio è spesso il frutto dell’ignoranza. Della paura generata dall’ignoranza. E quando si è ignoranti (da voce del verbo ignorare)purtroppo si crede a tutto quello che si sente. Ma soprattutto recuperiamo la vergogna. Nella speranza che tutto questo non sia vano, buona serata e buona riflessione."

 

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