CORONAVIRUS: LA SCUOLA OSSERVA, RIFLETTE E NON SI FERMA
Una lezione a distanza di educazione civica nella classe terza B della scuola secondaria K. Wojtyla
I ragazzi di 3B della scuola secondaria di primo grado K.Wojtyla, durante lo svolgimento di una video lezione, si sono cimentati nella consueta discussione sull’attualità relativa a questo particolare ed eccezionale momento storico.
A scadenza settimanale i ragazzi, con le loro prof.sse di lettere e di motoria, affrontano tematiche partendo da fatti di cronaca.
Il fatto oggetto di riflessione è stato un articolo riportato sull'Avvenire: “L'esempio di Morimondo”.
Alcuni operatori si sono auto reclusi per tutelare gli anziani ospiti, ricoverati nella casa di riposo dove prestano la loro opera, giorno e notte.
Decisione presa al fine di evitare contatti con l’esterno e proteggere gli anziani da possibili contagi da coronavirus.
Il personale della cooperativa “L’Airone” che si occupa della struttura è composto da sette ausiliari socio–assistenziali, tre infermieri, due addetti alle pulizie e un’animatrice. Hanno sistemato dei materassi per dormire di notte nella palestra, il cibo per loro e per gli anziani è fornito dalla mensa che si trova in un ambiente separato dal ricovero il quale viene lasciato sui carrelli in una zona–filtro fuori dalla porta d’ingresso per scongiurare possibili contagi.
“Ciò che ci ha maggiormente colpito è l'atteggiamento fiducioso dimostrato dagli anziani ospiti verso il personale che tanto si sta prodigando e sta spendendo tempo ed energia per tutelare la loro salute. Alcuni di loro hanno
capito l’importanza e la grandezza del gesto, manifestando forti emozioni, quali il pianto, altri semplicemente dormendo stranamente sonni tranquilli.
Altro aspetto che ci ha piacevolmente sorpreso è la dichiarazione di gesti d’aiuto ricevuti dall’esterno: persone che offrono cibo e generi di conforto agli ospiti della struttura.
Non meno importante è il coraggio dimostrato da queste persone che pur di tutelare gli anziani hanno messo da parte affetti e vita privata.
Proteggere queste persone è salvare una parte importante del Paese,che- come ha detto il nostro Presidente Mattarella- si sta decimando.
La generazione più anziana costituisce per i più giovani punto di riferimento non soltanto negli affetti ma anche nella vita quotidiana e per questo occorre proteggerla, come un tesoro.
In ultima analisi ci ha emozionato perchè ci siamo identificati in questo senso di forte appartenenza ad un gruppo, cioè l’essere una squadra. Ognuno
con i propri pregi, le proprie potenzialità, i propri limiti, ma pur sempre uniti negli intenti, nelle azioni e nelle decisioni”.
Anche questa è scuola: noi osserviamo, riflettiamo e non ci arrendiamo.
I ragazzi di 3b