Ultima modifica: 22 Novembre 2017
Home > Difendiamoci dalla "pedagogia difensiva"

Difendiamoci dalla "pedagogia difensiva"

Un brutto segno dei tempi moderni, ma tant'è...

"Sulla recente riscoperta dell’obbligo di riconsegna dei minori di 14 anni ai genitori, come se fossero infanti, è stato già scritto molto, rimarcandone le nefaste conseguenze, educative e non solo. Questa vicenda dovrebbe però insegnarci qualcosa di più, costringendoci a prendere atto che siamo ormai nella fase matura di quella che vorrei definire pedagogia difensiva, un concetto parallelo a quello già noto di medicina difensiva. Si tratta di una pedagogia “altra” che rischia pericolosamente di sostituire quella autentica. Raffaele Iosa ha usato per primo l’espressione in un suo articolo e oggi, dopo due anni, la situazione non è migliorata. Cosa intendo ora con questa espressione?
La pedagogia difensiva indica ogni strutturazione dei luoghi e delle prassi educative che non abbia più come obiettivo principale la costruzione del cittadino di domani sul piano intellettivo, morale e sociale, bensì quello di mettere al riparo l'istituzione o determinate sue componenti da possibili contestazioni, ricorsi, rivendicazioni e denunce.
È in nome della pedagogia difensiva che al docente viene richiesta più attenzione a ciò che sta scritto sui verbali e sulle relazioni, piuttosto che a ciò che è stato concretamente attuato nelle situazioni educative e didattiche, in modo da essere al riparo nella eventualità di ricorsi. È sempre in nome della pedagogia difensiva che il rispetto delle astratte normative sulla sicurezza viene molto prima del benessere, della spontaneità e della buona relazione pedagogica. Quando si guarda l’arredo di un’aula o di altri spazi e ci si domanda quale disposizione adottare per evitare contestazioni e denunce, anziché domandarsi quale sia più funzionale a creare agio e facilitazione al personale e agli alunni. Sullo stesso piano, naturalmente, è prescrivere la consegna di alunni delle scuole medie al genitore per evitare guai giudiziari, anziché promuovere la loro autonomia ormai anagraficamente necessaria.
Auspico sinceramente di assistere a un risveglio delle coscienze verso una pedagogia costruttiva e spero che, si perdoni il bisticcio, si inizi a difendersi dalla pedagogia difensiva."

Franco Nanni, psicologo scolastico

Link vai su

I cookies ci aiutano a migliorare il sito. Questo sito utilizza cookies tecnici ed analitici e continuando a navigare accetti i cookie da parte nostra. Maggiori informazioni

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi

503 Service Unavailable

Service Unavailable

The server is temporarily unable to service your request due to maintenance downtime or capacity problems. Please try again later.

Additionally, a 503 Service Unavailable error was encountered while trying to use an ErrorDocument to handle the request.