Giornata della memoria: immagini
Installazione per immagini a cura dei bambini di prima della scuola Segantini
In occasione della «Giornata della Memoria», gli alunni di classe prima hanno lavorato su un racconto «La scoperta di Giuditta»; la storia li ha portati a capire che tutti i bambini del Mondo hanno gli stessi diritti. Tenuto conto della loro età e della loro maturazione, i bambini hanno rappresentato la storia pensando al viaggio di Giuditta e scoprendo con lei i diritti di ridere, di giocare, di sperare, di sognare, di avere una famiglia, di avere delle coccole, di poter guardare le stelle e rincorrere liberamente le farfalle….
Gli alunni hanno utilizzato alcuni simboli: il cancello, la valigia, le stelle, le farfalle... (che hanno richiamato diritti mancati nei confronti di alcune persone durante la dittatura nazista) e creato un’installazione per riflettere sulla giornata del 27 gennaio.
Sul cancello aperto della scuola è stata messa una valigia con dentro stelle e farfalle gialle (simboli di libertà, di desiderio, di voglia di conoscere…) che i bambini hanno costruito in un laboratorio a scuola con la signora Lorena, mamma di un alunno e grande esperta in arte di origami.
Quindi il significato dell’installazione a scuola è: «un cancello aperto ai diritti di tutti i bambini».
Ogni alunno ha portato a casa una stella e una farfalla da appendere sul cancello o sul portone della propria casa, sempre con lo stesso intento.
Anche il sindaco, signor Galli Eugenio, ha promesso ai bambini di appendere nel suo studio la stella e la farfalla gialla con l’impegno di lavorare per i diritti dei bambini.
Solo con i genitori (sempre pensando all’età degli alunni), si è invece condiviso il significato di alcune immagini-simbolo del passato: il cancello di Auschwizt, le immagini di bambini ebrei con la stella di David e con la divisa a righe del campo di concentramento, le «Pietre d’inciampo» (sampietrini ricoperti d’ottone lucente posti davanti la porta di casa degli ex deportati), opere dell’artista tedesco Gunter Demning, a memoria dei diritti negati.