Il 21 marzo si celebra la Giornata Mondiale della Poesia
I bambini di terza della primaria "Segantini" accolgono la primavera con l'aiuto del poeta Stefano Caldirola
La Giornata Mondiale della Poesia è stata istituita dalla XXX Sessione della Conferenza Generale Unesco nel 1999 e celebrata per la prima volta il 21 marzo seguente.
Da allora, il 21 marzo di ogni anno, l’UNESCO celebra la Giornata Mondiale della Poesia riconoscendo all’espressione poetica un ruolo privilegiato nella promozione del dialogo interculturale, della comunicazione e della Pace.
In un mondo «urlato», caratterizzato dal culto dell’immagine, dell’apparire, giocato sul presente e sulla presenza, non solo fisica ma soprattutto sui social (Twitto, quindi sono!), la Poesia è una necessità, una reazione a ciò che distrae dall’essenziale portandoci nel fondamentale spazio della riflessione.
Nell’occasione gli alunni della classe terza Primaria di Cesana Brianza hanno lavorato con il poeta locale Stefano Caldirola per costruire una poesia che rappresentasse, per loro, la primavera.
Lo spunto è stato dato osservando, durante l’intervallo, un bulbo di tulipano attorno al quale stava ronzando un’ape:
La primavera è un bulbo
che sboccia sulla Terra
e le api gli ronzano intorno
e lo guardano e ridono.E ride anche il sole
nell’azzurro insieme alle nuvole
e il mondo è contento
e ride anche il bulbo.
Nel corso dell’incontro con gli alunni il poeta ha letto una sua poesia sul monte di Cesana, il Cornizzolo, facendo riflettere i bambini non solo sul contenuto ma anche sulla struttura e sulla tecnica poetica.
Cornizzolo
è il monte divelto dall’uomo,
un’ascesa priva di selva,
una pietra dal piede alla cima,
grigio mantello sull’Eupili mio;
questa roccia è un vallo latino,
la trincea disegnata da talpe
astute nei loro scavi tortuosi;
questo sasso senza ombra né
anima è solo aquiloni e cemento:
questo è un monte privo di cielo.
L’esperienza di questa giornata si inserisce, infatti, in un percorso didattico —centrato sulla poesia e sul Cornizzolo— che la studentessa Margherita Colombo dell’Università Bicocca di Milano, unitamente all’insegnante di classe, stanno proponendo agli alunni.
Al proposito sono stati invitati in classe due nonni, che in passato lavoravano nella cava di marna del Cornizzolo, per testimoniare la loro attività passata sul monte. Il signor Marziano Colombo prevalentemente si occupava di trivellare la roccia per inserire l’esplosivo, che in precisi momenti della giornata veniva fatto brillare, mentre il signor Giuseppe Castelnuovo manovrava la ruspa.
Uno dei momenti più rituali della giornata era il mezzogiorno in quanto a quell’ora venivano fatte esplodere le cariche esplosive che davano origine a una moltitudine di massi che, al rientro degli operai dopo la pausa pranzo, forniva il materiale per lavorare buona parte del pomeriggio.
I rumori dei lavori di cava e le esclamazioni di stupore davanti al ritrovamento di fossili ammoniti, hanno fornito lo spunto per far creare ai bambini una poesia, sfruttando le onomatopee:
I SUONI DELLA CAVA
Nonno Marziano
usava la TRRRRR per forare la marna
Nonno Giuseppe
manovrava la DRRRRR per spostare i sassi
A metà del dì
si sentiva BUUUUMMMMALT! STOP!
ACCIDENTIIII, ORPOLINAAAA
che mai saranno?
AHAAAA, ammoniti