In viaggio con Ulisse
Progetto di promozione alla lettura tra gli alunni della Scuola Secondaria di 1° al “3° Padiglione” c/o La Nostra Famiglia e gli alunni delle classi 2° della Scuola Primaria “I. Calvino”
Gli studenti delle classi Viola 1 e Viola 2 della Secondaria di Primo grado al 3° Padiglione de La Nostra Famiglia delle classi seconde dei Viola 1 e Viola 2 hanno realizzato e registrato in formato video una “lettura animata” ispirata al testo dell’Odissea per i bambini delle classi seconde della Scuola primaria Calvino.
È stato un lavoro, a conclusione di un percorso interdisciplinare sviluppato nel corso dell’intero anno scolastico sul tema del “viaggio”, impegnativo, ma, nel contempo, ricco di soddisfazioni, che ha visto protagonisti gli studenti e, a diversi livelli, tutti i docenti del consiglio di classe con il contributo ed il supporto tecnico di altri colleghi in uno spirito di grande collaborazione e disponibilità.
Non è mancato il coinvolgimento con le famiglie, che sono state costantemente informate circa il proseguimento dei lavori e che hanno in molti casi sostenuto e incoraggiato lo sforzo di memorizzazione delle battute e del canto che ha accompagnato questi ultimi mesi di scuola.
Un testo rivisto e curato nei dettagli quasi a livello sartoriale, fatto su misura per ciascuno dei giovani attori, l’accompagnamento della voce guida dei docenti, movimenti, gesti e battute individuali e di gruppo, riprese provate e riprovate all’infinito fino al montaggio di oltre venti minuti di cortometraggio, una scenografia realizzata con il coinvolgimento diretto e fattivo degli alunni ed il contributo di professionalità e competenze extrascolastiche di alcuni docenti, l’arrivo a scuola del “Cavallo di legno” a dimensioni quasi naturali, lo sciabordio della “nave” di Ulisse sospinta dal soffio di Eolo e dalle braccia nerborute dei giovani protagonisti, la realizzazione delle marionette di Ulisse, di Penelope, del Ciclope, della Maga Circe, delle Sirene … sono solo alcuni degli ingredienti vincenti di un’impresa e di un lavoro che ha saputo andare al di là delle più rosee aspettative e che ha sorpreso in primo luogo gli stessi protagonisti.
“Le difficoltà di quest'anno hanno messo a dura prova tutti in particolare i ragazzi, la classe e i cluster sono diventati la nostra “prigione” in cui il rischio era quello di appiattire l'apprendimento e il gusto di fare...
Per questo la proposta di un nuovo progetto, ci è sembrata l'occasione per provare un nuovo modo di affrontare argomenti e attività. Siamo partiti e i risultati, che abbiamo riscontrato, sono stati stupefacenti. Le chiusure dei ragazzi piano piano hanno fatto posto all'apertura verso tutto quello che noi proponevamo. Gli atteggiamenti, il modo di parlare e di approcciarsi agli altri, hanno trovato, nell'attività, il giusto canale per esprimere tutte le potenzialità degli studenti. Vederli parlare, ridere tra loro, cercare di ricordare tutte le battute e gli spostamenti, hanno fatto ritrovare la voglia di divertirsi a scuola, facendo didattica, ballando, cantando, andando a ritmo di musica. Grazie a questa esperienza, i ragazzi sono sbocciati ad un nuovo modo di approcciarsi a noi e alle lezioni, che sono così diventate meno noiose e pesanti e nello stesso tempo cariche di apprendimento” ci racconta una delle docenti coinvolte nel progetto.
“La cosa che mi ha stupito e sorpreso, rispetto alle paure e ai dubbi iniziali, “interviene un altro docente” è stato l’entusiasmo dei ragazzi, ma soprattutto il loro sguardo. Uno sguardo in principio adombrato dalla paura di sbagliare, dal timore di essere giudicati e di non essere capaci, ma che, con il passare del tempo, ha fatto spazio via via al sorriso, alla consapevolezza di potercela fare, di essere capaci e di poter dare qualcosa agli altri, ai più piccoli e in fondo a noi adulti con i quali gli alunni hanno condiviso questa avventura e riscoprire, dopo anni e anni di insegnamento, che esiste sempre la possibilità per i ragazzi di poter apprendere e imparare e che questa possibilità è per tutti!!! Basta solo, a volte, cambiare, da parte di noi adulti, metodo e modalità di approccio.
E’ stato così che, un’opera impegnativa, quale potrebbe apparire ai più l’Odissea, si è rivelata la soluzione vincente per risvegliare l’immaginario dei nostri ragazzi, quella capacità di immedesimazione e coinvolgimento che solo la grande letteratura è in grado di esercitare in noi.”
“I bambini e i ragazzi ascoltano“ aggiunge, intervenendo a latere, una delle docenti coinvolte, “non solo quello che diciamo: guardano quello che facciamo, ma soprattutto sentono quello che siamo. Il nostro esempio è una guida che orienta il processo di costruzione dell'identità dei ragazzi e che può illuminare la loro strada. Le neuroscienze ci stanno dicendo che il cervello non impara ripetendo, ma che l'informazione si consolida "facendo" e muovendosi". Di fatto consolidiamo meglio le informazioni, quando interagiamo con gli altri e c'è un'implicazione emotiva. Come ci ricorda Jan Amos Comenius, considerato il padre dell’istruzione moderna, "tutto ciò che quando si tratta di apprendimento produce gioia, rinforza la memoria "
Guarda il video:
Guarda la scenografia: